Nuove sostanze psicoattive: Una rassegna delle droghe d’abuso emergenti
Abstract: Negli ultimi anni, l’uso di nuove sostanze psicoattive (NPS) è aumentato drammaticamente, ponendo nuove sfide per la salute pubblica e le forze dell’ordine in tutto il mondo. Queste sostanze, spesso progettate per imitare gli effetti di droghe illecite consolidate, aggirano le restrizioni legali e sono tipicamente vendute online o negli head shop.
Questa revisione mira a fornire una panoramica aggiornata delle classi più diffuse di NPS, dei loro effetti farmacologici e dei rischi associati. Ci concentreremo sui cannabinoidi sintetici, sui catinoni sintetici e sulle triptamine allucinogene, nonché sul loro impatto sulla salute psichiatrica, attingendo ai più recenti studi empirici.
Introduzione
L’uso delle NPS è aumentato a livello globale, creando nuove strade per l’abuso di sostanze e complicando al contempo i quadri giuridici progettati per controllare l’uso di droghe illecite. Le NPS sono spesso derivati chimicamente alterati di sostanze controllate o nuove entità chimiche che producono effetti psicoattivi (Hohmann et al., 2022).
Con strutture chimiche in rapida evoluzione, le tradizionali politiche di controllo delle droghe faticano a tenere il passo. Questa rassegna sintetizza le recenti scoperte sulle NPS, concentrandosi sulle loro proprietà farmacologiche, sul potenziale di abuso e sui rischi psichiatrici associati.
Classi di nuove sostante psicoattive
1) Cannabinoidi sintetici
I cannabinoidi sintetici (SC) sono tra le NPS più diffuse. Sono progettati per attivare i recettori dei cannabinoidi, principalmente il CB1, in modo più potente e imprevedibile del Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) (Adams & Robinson, 2021). Le SC sono spesso spruzzate su materiale vegetale e fumate, commercializzate come “spice” o “K2”. Le complicazioni psichiatriche associate alle SC includono psicosi acuta, ansia e disturbi cognitivi a lungo termine (Tait et al., 2016).
Effetti farmacologici
Le SC si legano ai recettori CB1 con maggiore affinità rispetto al THC, il che può portare a effetti più intensi e duraturi. Questa maggiore potenza è stata collegata a gravi sintomi psichiatrici, tra cui allucinazioni, aggressività e paranoia (Castaneto et al., 2014). Inoltre, i cannabinoidi sintetici sono stati associati a neurotossicità, che potrebbe portare a problemi di salute mentale a lungo termine.
Rischi e implicazioni psichiatriche
Studi longitudinali indicano che i consumatori di SC hanno un rischio elevato di sviluppare disturbi psicotici, in particolare se hanno una predisposizione alla malattia mentale (Van Amsterdam et al., 2015). L’uso acuto è spesso associato a forte ansia, agitazione e, in alcuni casi, a ideazione suicidaria. I dati dei dipartimenti di emergenza mostrano un aumento significativo dei ricoveri legati alla SC negli ultimi anni (Adams & Robinson, 2021).
2) Catinoni sintetici
I catinoni sintetici, spesso chiamati “sali da bagno”, sono derivati dello stimolante naturale catinone presente nella pianta del khat. Sono strutturalmente simili alle anfetamine e producono effetti stimolanti aumentando i livelli di dopamina e noradrenalina nel cervello (Baumann et al., 2013). Diffusi tra i consumatori a scopo ricreativo, i catinoni sintetici sono stati collegati a gravi conseguenze psichiatriche e fisiologiche.
Effetti farmacologici
I catinoni sintetici più comuni sono il mefedrone, il metilendiossipirovalerone (MDPV) e l’α-PVP (flakka). Queste sostanze agiscono come potenti inibitori dei trasportatori della dopamina e della noradrenalina, provocando una maggiore euforia, un aumento dell’energia e un’iperattività (Prosser & Nelson, 2012). Tuttavia, producono anche effetti avversi significativi come agitazione, comportamento violento e paranoia, spesso associati alle droghe anfetaminiche (Papaseit et al., 2017).
Rischi e implicazioni psichiatriche
L’uso cronico di catinoni sintetici è stato collegato a problemi psichiatrici a lungo termine, come depressione grave, ansia e deterioramento cognitivo (Schifano et al., 2011). In particolare, l’α-PVP è stato associato alla “sindrome da delirio eccitato”, una condizione pericolosa caratterizzata da agitazione, ipertermia e aggressività, che può portare a morte improvvisa (Stogner & Miller, 2015).
3) Triptamine allucinogene
Le triptamine, compresi i derivati della 5-MeO-DMT e della psilocibina, hanno guadagnato attenzione sia come droghe ricreative che come potenziali agenti terapeutici. Tuttavia, nuove NPS a base di triptamina appaiono frequentemente sul mercato, con vari gradi di tossicità e potenziale di abuso (Carhart-Harris & Goodwin, 2017).
Effetti farmacologici
Queste sostanze agiscono come agonisti dei recettori della serotonina, principalmente del recettore 5-HT2A, e inducono profonde alterazioni della percezione, dell’umore e della cognizione (Nichols, 2016). Mentre alcune triptamine sono state esplorate per il loro potenziale terapeutico, altre, come la 4-AcO-DMT, sono potenti allucinogeni dagli effetti imprevedibili, spesso causa di “bad trip” o reazioni psicotiche acute (Rucker et al., 2018).
Rischi e implicazioni psichiatriche
L’uso di NPS a base di triptamina è associato al rischio di indurre psicosi transitorie, in particolare in individui con una predisposizione ai disturbi psichiatrici (Nichols, 2016). In alcuni casi, queste sostanze sono state implicate in esperienze allucinogene persistenti, note come Hallucinogen Persisting Perception Disorder (HPPD) (Halberstadt, 2015).
Conclusione
Le NPS rappresentano una sfida significativa sia per la salute pubblica che per la psichiatria. Le loro strutture chimiche in rapida evoluzione, unite alla crescente disponibilità attraverso i mercati online, creano rischi significativi per i consumatori, soprattutto in termini di salute psichiatrica.
L’evidenza suggerisce che le NPS possono portare a una serie di problemi di salute mentale, dagli episodi psicotici acuti al deterioramento cognitivo a lungo termine e ai disturbi dell’umore. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno le conseguenze psichiatriche dell’uso di NPS e per sviluppare interventi efficaci.
References
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